Biografia


Le origini


Rivela sin da ragazzo inclinazione per la musica e la recitazione. Si mette in luce come attore nella Compagnia dei Delfini di Venezia, della quale farà parte dal 1960 al 1965: durante questo periodo compone anche delle musiche di scena e le sue prime canzoni in lingua veneta. Registra inoltre alcuni programmi radiofonici prodotti dalla sede regionale di Venezia della RAI.

Al Teatro La Fenice di Venezia nel 1964 esegue l'accompagnamento musicale dello spettacolo Conversazioni e letture per il Festival Internazionale del Teatro di Prosa.

Il cabaret e la canzone d'autore


Nel 1963 fa il suo esordio al noto locale milanese Derby (Intra's Derby Club), accanto ad altri personaggi che, come lui, inizieranno proprio lì la scalata verso la notorietà, quali Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Franco Nebbia ed in seguito Cochi e Renato, Felice Andreasi ed altri; interpreta il caratteristico personaggio dell'ubriaco veneziano, proponendo anche alcune canzoni di sua composizione quasi tutte scritte sempre in dialetto. In questo periodo debutta sul mercato discografico, avendo ottenuto un contratto con la Fonit-Cetra, con il 45 giri, 'Na brombola impissada/No la vogio no, pubblicato nel 1963 e seguito dopo poco tempo da L'imbriago/Vin nero.

Sempre nel 1963 partecipa alla trasmissione televisiva Gran Premio nella squadra del Veneto (con Renato Bruson). Nel 1964, nel corso della trasmissione televisiva Questo e quello, propone insieme ad Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Silverio Pisu ed Otello Profazio un'interpretazione del canto anarchico Addio a Lugano. Nel 1966 effettua una tournée in Canada, assieme ad altri esponenti folk come Gabriella Ferri, Otello Profazio e Caterina Bueno in uno spettacolo teatrale che ha la regia di Aldo Trionfo.

Nello stesso anno pubblica il suo primo album, Lino Toffolo; tra le canzoni ivi contenute è da citare Gastu mai pensà, struggente canzone d'amore, che colpisce molto Enzo Jannacci, il quale la traduce in italiano e due anni dopo, con il titolo Hai pensato mai, la include nel suo album Vengo anch'io. No, tu no. Passa poi alla RCA Italiana ed incide il suo disco di maggior successo, Oh Nina (vien giù da basso che te vogio ben), con cui partecipa anche al Cantagiro 1969.

Un altro suo successo, l'anno seguente, è Ah, lavorare è bello, che viene presentata da Toffolo in varie occasioni durante la trasmissione televisiva È domenica, ma senza impegno, portando con sé (in base al testo del brano) una carriola ed un martello; la canzone affronta, con taglio ironico, il tema della durezza del lavoro manuale; verrà reincisa dal cantautore nel 1980 in una nuova versione. Nel 1971 la sua canzone Bel oselino è inserita nella colonna sonora del film La Betìa ovvero in amore, per ogni gaudenza, ci vuole sofferenza, di Gianfranco De Bosio.

Nell'autunno 1976 Toffolo ottiene un grande successo con Johnny Bassotto, canzone per bambini scritta da Bruno Lauzi e Pippo Caruso. Il brano è la sigla del programma domenicale abbinato alla Lotteria Italia (Anteprima di CHI?), e prosegue il fortunato filone inaugurato nella stagione precedente con La tartaruga (sempre a firma Lauzi-Caruso e interpretata dal cantautore genovese), con un cartone animato a commento della canzone, realizzato dalla Bozzetto Film.

In seguito al successo riscosso dalla sigla televisiva Johnny Bassotto, a Toffolo fu chiesto di pubblicizzare le confetture Santa Rosa, utilizzando la sigla come jingle e modificando l'incipit "Chi ha rubato la marmellata?" in "Chi ha rubato la confettura?". Passa poi alla Numero Uno, l'etichetta fondata da Mogol e Lucio Battisti, per cui pubblica Centomila perché.

Nel 1980 Io di più viene scelta come sigla di C'era una volta l'uomo, un cartone animato che va in onda nella stagione 1980-1981, co-prodotto da Italia, Belgio, Olanda e Francia; riallacciandosi al tema della trasmissione, il testo del brano ripercorre la storia dell'umanità. Nel 1984 incide una reinterpretazione in italiano di Zuppa romana dei Schrott nach 8, intitolandola Pasta e fagioli, ottenendo un nuovo discreto successo. Dopo un periodo di assenza dalla musica, torna ad incidere nel 1999: l'album Acqua alta, arrangiato dal Maestro Alberto Baldan Bembo, racchiude alcuni inediti e nuove versioni dei suoi successi, come Gastu mai pensà e I chierichetti

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  • Vorrei trovare CD o 45/78 giri o vinile con le vecchie canzoni di Lino: la caffetiera, i zagheti, il tacchetto nel buseto, ecc. mi potete aiutare? Lino ti ricordi Lamen? Scritto da Angelo Begelle il 13 marzo 2016 alle 21:19 - Rispondi

  • Vorrei ascoltare la canzone che comincia con le parole "esco dalla osteria". Grazie Scritto da Pasquale Di Giovine il 13 luglio 2018 alle 18:30 - Rispondi

  • Ragazzi, mi venuta in mente una canzone di Lino Toffolo che mi ha fatto ri-venire i rimorsi per aver rovinato un disco che mia madre amava moltissimo. Era un 45 giri, non ricordo quale fosse la canzone principale (forse "Lavorare è bello" o "Andiamo a lavorare"), ma sul retro c'era un splendida canzone, aa cui mia mamma era affezionatissima, dedicata alla Luna. Purtroppo durante un'alluvine negli anni settanta, l'acqua e il fango hano invaso anche la stanza a piano terra nel garage di dove la mia compagnia, aveva il ritrovo. Il disco si è irrimediabilmente rovinato e non sono più riuscito a trovarlo. Ho 63 anni, ormai, ma quel rimorso non mi ha mai abbandonato. C'è qualcuno che possa aiutarmi, per favore? Gliene sarei veramente grato. Scritto da Alessandro Sepulcri il 26 ottobre 2020 alle 13:49 - Rispondi